
Nuove nanoparticelle ibride auto assemblanti per il trasferimento di piccoli RNA in cellule leucemiche
Un gruppo di ricercatori dell’Università Sapienza ha sviluppato una nuova nanoparticella ibrida proteina-dendrimero, completamente auto-assemblante, in grado di veicolare piccoli frammenti di RNA non codificanti, i cosiddetti microRNA, in cellule leucemiche, tipicamente resistenti ai metodi di trasfezione tipicamente utilizzati. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati su Journal of Nanobiotechnlogy.
Creata per la prima volta in laboratorio una nanoparticella proteica in grado di autoassemblarsi inglobando al suo interno un dendrimero aminico, che funziona da spugna per piccoli RNA. I dendrimeri sono polimeri altamente ramificati, molto studiati per le loro capacità di legare gli acidi nucleici. Tuttavia, la loro intrinseca tossicità e l’assenza di selettività per specifici tipi cellulari ne ha sempre limitato l’utilizzo. In questo studio, condotto presso il Dipartimento di Scienze Biochimiche “A. Rossi Fanelli”, il Dipartimento di Scienze Anatomiche Istologiche Medico Legali e dell'Apparato Locomotore e il Dipartimento di Chimica e Tecnologia del Farmaco, i dendrimeri sono stati incapsulati in una ferritina batterica, ingegnerizzata per riconoscere il recettore umano della transferrina. Tali recettori sono particolarmente abbondanti sulla superficie di cellule tumorali, come le cellule di leucemia promielocitica acuta, usate in questo studio. Considerate queste caratteristiche, spiega il Prof. Alberto Boffi, la nanoparticella ibrida ha consentito di trasferire con successo un microRNA all’interno di queste cellule, tipicamente resistenti ai sistemi convenzionali di trasfezione. I microRNA sono importanti regolatori dell’attività dei geni e un singolo microRNA può avere effetti notevoli e determinare un cambiamento generale della fisiologia della cellula. Questi piccoli frammenti di RNA non codificante possiedono un alto potenziale per il trattamento del cancro, tuttavia, per garantirne l’efficacia, è necessario indirizzarli selettivamente alle cellule tumoraIi. Il vantaggio di questo nanovettore risiede nella sua capacità unica di autoassemblare e di poter bersagliare in maniera selettiva diversi tipi di cellule tumorali, rilasciando al loro interno il microRNA. Queste nanoparticelle sono altamente versatili e potranno essere utilizzate in futuro per veicolare piccoli RNA e altre molecole terapeutiche, anche in maniera combinata.
Riferimenti:
Self-Assembling Ferritin-Dendrimer Nanoparticles for Targeted Delivery of Nucleic Acids to Myeloid Leukemia Cells. Federica Palombarini, Silvia Masciarelli, Alessio Incocciati, Francesca Liccardo, Elisa Di Fabio, Antonia Iazzetti, Giancarlo Fabrizi, Francesco Fazi, Alberto Macone, Alessandra Bonamore, Alberto Boffi - Journal of Nanobiotechnology
DOI:10.21203/rs.3.rs-426535/v1
Info:
Alberto Boffi
Dipartimento di Scienze Biochimiche “A. Rossi Fanelli”
Alberto Macone
Dipartimento di Scienze Biochimiche “A. Rossi Fanelli”
Alessandra Bonamore
Dipartimento di Scienze Biochimiche “A. Rossi Fanelli”
alessandra.bonamore@uniroma1.it
Francesco Fazi
Dipartimento di Scienze Anatomiche Istologiche Medico Legali e dell'Apparato Locomotore